Ancora in questo momento, ad appena 240 ore dall’entrata in vigore dei nuovi obblighi di legge relativi alla fatturazione elettronica per la distribuzione carburanti, risultano indisponibili gli strumenti tecnologici previsti dalla normativa (app, software per PC) che l’Amministrazione avrebbe dovuto mettere a disposizione, allo scopo di rendere tecnicamente possibile l’emissione della fattura elettronica ai milioni di soggetti aventi potenzialmente diritto, per una categoria costituita da 21.000 microimprese che operano letteralmente sulla strada, per lo più senza attrezzature informatiche, né luoghi idonei dove accoglierle.
E’ quanto contenuto in un telefax urgente congiunto che le Organizzazioni di categoria dei gestori degli impianti di rifornimento carburanti -Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio – hanno recapitato questa mattina ai Ministri Di Maio e Tria ed ai Sottosegretari Giorgetti e Garavaglia.
In tali condizioni oggettive – prosegue la comunicazione sindacale – l’impatto del 1° luglio non potrà che essere devastante non solo per la categoria, ma anche per i milioni titolari di partita IVA, nonché, con ogni probabilità, per l’intero “sistema” e per l’Amministrazione stessa.
Gli unici a beneficiare di una tale situazione sono, allo stato, un certo numero di soggetti privati che, grazie alla confusione ed alla fibrillazione generata, riescono ad ottenere esosi corrispettivi economici dai gestori a fronte di beni e servizi che l’Amministrazione si era impegnata a fornire loro in via semplificata e gratuita.
Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio – conclude il telefax – confermando lo sciopero nazionale già proclamato per il giorno martedì 26 giugno prossimo, tornano a chiedere l’immediata convocazione di una tavolo di confronto governativo, allo scopo di definire i termini del necessario provvedimento normativo d’urgenza e l’altrettanto urgente messaggio chiarificatore, certo ed univoco, volto a rasserenare gestori ed utenti.